Chi osa dunque intralciare 'l mi' riposo?! Ah, vossia. 'Esto Tronco ha da supporre che voi sie' qui per l'historia.
Ebbene.
'Esta è la historia d'un servo d'un infero reame che scosse cielo terra e mare; portator' di discrepanza, di paur' ne facea in abbondanza. Col su' moro mantello, nella mano una bilancia e l'ultimo fratello addietro, tenea una lancia.
Dei biondi capelli dei campi fece razione: portatore di morte fame e disperazione. Uscito al terzo sigillo urlò d'una misura di grano per un danaro e pe' l'orzo paro paro. Olio e vino non van' sprecati: teneteli per le tombe de' vostri amati.
'Esta è iniustizia ché al ricco non torca, orsù villico, bacia la moglie et imbraccia la forca. Fa' razione di 'el che trovi: ruba saccheggia scanna finché non muori.
Or' che lo stendardo di fame è alzato, fuggo nella notte col mio ronzino nero alato.
'Esto Tronco s'ha da badar' da narrar' historiae lunghe: i piccoli tremano e i grandi dunque. Chi pe' paura s'addormenta e poi, 'esto foco, che non s'arroventa.
Rocco, Arcangelo e Anna io vi ringrazio con un grande inchino come sempre e come sempre sarà. Avete colto alla perfezione il mio simbolismo e il mio parallelismo tra ieri e oggi. Ho voluto far raccontare ad un piccolo e secolare tronco la vicenda di uno dei Quattro Cavalieri dell'apocalisse che preferisco di più: quello della carestia; e ho avuto modo di lanciare un messaggio di ribellione in questi tempi di "carestia" Anna, sono lusingato dalle tue parole! Ho tanto da imparare, da studiare e da perfezionare ma sono sicuro che con la pratica e la passione, in primis, riuscirai ad essere ancor' più brava di altri. Un grandissimo abbraccio a tutti voi
Pasquale Sazio 26/07/2015 - 13:02
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Vorrei poter scrivere come te, mi piace moltissimo il tuo modo di comporre. Bravo, ciao
Anna Rossi 26/07/2015 - 06:18
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Pasquale, oggi ci hai voluto regalare un'altra storia del Bardo. Il tuo verseggiare, che suona un po' arcaico, alla lettura risulta molto musicale. Molto bello il contenuto, che narra di quel cavaliere dal nero mantello, portatore di paura e morte, che sprona il povero ad alzare la cresta per fare incetta di ciò che a lui manca. Fa molto riflettere, soprattutto per l'emblematico contenuto. Bravo, come sempre.
Arcangelo Galante 25/07/2015 - 18:46
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Non scorro solo histoire lontana... Il tuo metaforico decanto vi riporta indirettamente si vivere nostro. Sublime forgiato. Sereno weekend.
Rocco Michele LETTINI 25/07/2015 - 08:46
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