riposo?!
Ah, vossia.
'Esto Tronco ha da
supporre che voi sie'
qui per l'historia.
Ebbene.
'Esta è la historia
d'un servo d'un infero reame
che scosse
cielo
terra e
mare;
portator' di discrepanza,
di paur' ne facea in 
abbondanza.
Col su'
moro mantello,
nella mano una bilancia
e l'ultimo fratello 
addietro, tenea una lancia.
Dei biondi capelli dei campi 
fece razione: 
portatore di 
morte
fame e
disperazione.
Uscito al terzo sigillo
urlò d'una misura di grano
per un danaro 
e pe' l'orzo paro paro.
Olio e vino non van' sprecati:
teneteli per le tombe
de' vostri amati.
'Esta è iniustizia
ché al ricco non torca,
orsù villico, bacia la moglie
et imbraccia la forca.
Fa' razione di 'el che trovi:
ruba 
saccheggia
scanna 
finché non muori.
Or' che lo stendardo di fame
è alzato,
fuggo nella notte
col mio ronzino nero alato.
'Esto Tronco s'ha da badar'
da narrar' 
historiae lunghe:
i piccoli tremano e
i grandi dunque.
Chi pe' paura s'addormenta
e poi, 'esto foco,
che non s'arroventa.
Or' che 'l foco è stanco,
badate:
Ricco, 
tu che di parsimonia fai dimora,
attento.
Il povero t'addolora.
Poesia scritta il 24/07/2015 - 22:11Voto:  |  su 56 votanti  | 
	
Anna, sono lusingato dalle tue parole! Ho tanto da imparare, da studiare e da perfezionare ma sono sicuro che con la pratica e la passione, in primis, riuscirai ad essere ancor' più brava di altri.
Un grandissimo abbraccio a tutti voi
  
Pasquale Sazio  
 26/07/2015 - 13:02 
  
Anna Rossi  
 26/07/2015 - 06:18 
Arcangelo Galante  
 25/07/2015 - 18:46 
Rocco Michele LETTINI  
 25/07/2015 - 08:46 
                        


