Inerpicata su un colle roccioso, ti volgi intera al viandante distratto.
Un veicol assai rumoroso repentin si ferma d'un tratto...
Le tue luci soffuse e cangianti tra nebbie e freschi acquazzoni, si disperdon tra guglie grondanti e come un presepe poi t"abbandoni.
Oh Ibla! Che stupor nel forestier...
Un veicol assai rumoroso repentin si ferma d'un tratto...
Le tue luci soffuse e cangianti tra nebbie e freschi acquazzoni, si disperdon tra guglie grondanti e come un presepe poi t"abbandoni.
Oh Ibla! Che stupor nel forestier...
Poesia scritta il 07/12/2015 - 19:49
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Commenti
Cara Nadia grazie per il tuo bel commento.
Il minimo che potessi fare per la mia città natale era quello di dedicarle alcune frasi modeste, ma piene di sentimento.
Il minimo che potessi fare per la mia città natale era quello di dedicarle alcune frasi modeste, ma piene di sentimento.
Giovanni Santino Gurrieri 08/12/2015 - 22:36
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Quanta Sicilia nella tua poesia!Da pittore, quale sei, ci dipingi i paesaggi rocciosi di questa meravigliosa terra, conducendoci ad Ibla, la città presepio.
« Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla, una certa qualità d'animo, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo nero che spia. »
(Gesualdo Bufalino)
Piaciuta tantissimo la tua lirica!
Complimenti
Nadia
« Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla, una certa qualità d'animo, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo nero che spia. »
(Gesualdo Bufalino)
Piaciuta tantissimo la tua lirica!
Complimenti
Nadia
Nadia Sonzini 08/12/2015 - 18:17
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