Soffusamente nebulosa
schiocca la leggiadria
del quotidiano giaciglio.
Rumoroso assenso
è il mio silenzio,
svolta epocale
è la curva sul mio viso.
Non sento la voce dell'anima
ma l'urlo della coscienza,
e sento le monadi dominate
dalla voglia di librarsi.
Voglio volare,
senza paura di cadere
ma col terrore dell'altezza,
con la tensione e l'insicurezza
e baci e la sola tenerezza
di un'anima pura,
immersa in una camera disordinata
e una vita assai sbadata.
schiocca la leggiadria
del quotidiano giaciglio.
Rumoroso assenso
è il mio silenzio,
svolta epocale
è la curva sul mio viso.
Non sento la voce dell'anima
ma l'urlo della coscienza,
e sento le monadi dominate
dalla voglia di librarsi.
Voglio volare,
senza paura di cadere
ma col terrore dell'altezza,
con la tensione e l'insicurezza
e baci e la sola tenerezza
di un'anima pura,
immersa in una camera disordinata
e una vita assai sbadata.
Poesia scritta il 21/12/2015 - 01:15
Letta n.1074 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Hai ragione..e per fortuna che sia cosi! Buona giornata
Marco Arcidiacono 22/12/2015 - 16:02
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Caro Marco,
il vuoto non ci fa paura e la voglia di volare e sognare sono rimaste intatte.
Grazie
il vuoto non ci fa paura e la voglia di volare e sognare sono rimaste intatte.
Grazie
pettirosso canterino 21/12/2015 - 22:02
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