Orecchie e bocche protese al desiderio di una voce
donne moglie mamme,lasciate alla tribolata vita che comunque vanno avanti,senza figli e mariti
per questa guerra intelligente son partiti.
Nell’attesa  di un ritorno, nascono figli concepiti
il dolore resta sempre sospeso  in quella terra lontana
partiti   per via  mare  per  la pace andar a  portare  
ma quale  prezzo  quei figli, quei mariti, dovranno pagare. 
E  quei  bambini saltati sulle mine, quale   futuro  esiste
in  quelle altre facce sporche di terra  e maltrattate da fatiche
da  terre  che non si lascia fecondare dalle fatiche
hanno bisogno di  mangiare, non di guerre, ne  di  parole.
Quei   grandi seduti intorno ad un tavolo  ovale
tra  sorrisi ,  baci e abbracci,  sembra di essere  a  cenare
e   non a decidere chi  deve  vive e chi   deve   perire
mentre  hanno  le mani insanguinate, ed in bocca il sapore .
Quando ci sarà l’appello  e vi chiameranno  ad uno ad uno
avrete una medaglia  da appendere al petto 
e  un solenne ringraziamento  a  chi è vivo  e a chi è  morto
le spose, le mamme  i vostri  pargoletti,  mai vedrete.
Nessuna  medaglia  ripagherà  la  vostra vita
nessuna  vita  vi renderà  l'amore  spesa per  il vostro paese
all'ombra di un albero  o  di un  fiore  
nell’ultima dimora   vi  porteran le mamme e le spose.
Poesia scritta il 19/03/2016 - 12:45Voto:  |  su 6 votanti  | 
	
Patrizia Bortolini  
 20/03/2016 - 18:47 Nadia
5*
Nadia Sonzini  
 20/03/2016 - 13:16 
  
  
  
  
POETA DELL'AMIATA LUPO DELL'AM  
 20/03/2016 - 12:02 LIETA SERATA.
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Rocco Michele LETTINI  
 19/03/2016 - 19:30 
  
margherita pisano  
 19/03/2016 - 19:09 Ciao

Sabry L.  
 19/03/2016 - 19:03 
ANNA BAGLIONI  
 19/03/2016 - 18:26 
                        


