Ho deciso
d'appoggiar penna
Dove naufraga l'inchiostro
E specchiarmici
Senza davvero apparire
d'appoggiar penna
Dove naufraga l'inchiostro
E specchiarmici
Senza davvero apparire
Ma lasciata sola
la mano trema
E gravita attorno
ai focolai spenti
D'inespressi pensieri
Duole l'autunno
Scevro dei colori
In questo mio
angusto occhio
Ché esule
dalla propria alpestre terra
E così Rammento
Con buon affanno,
degli prosperi campi,
Ricettacoli
D'arcuate umani posture
Nella mente lieve sfumare
Potesse ora,cadere
dai miei flussi malinconici
La contrita lacrima.....
Di certo
non gli opporrei veto alcuno
Nell'immaginarti ancora
O mia candida distrazione
Stando qui
ancorato alle piane
D'esteso spoglio
E morso dalla pioggia
Al crepuscolo inoltrato
Però so
Che tu sei fin troppo lontana
E cosa ne rimarrebbe
Di te quindi
Se non solo voce assente
Del mio tempo

Da Mirko Faes
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Commenti
Ti ringrazio Loris.Alla prossima


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Grazie Mirko, della sbirciatina. Sono contento ti sia piaciuta. Ciao.


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Proprio bella, come dice Anna, versi d'altri tempi. Molto bravo. Ciao Mirko.


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Vedo solo ora i commenti.Grazie


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Versi molto eleganti a cui affidi la tua malinconia per vivere lontano dalla tua terra...5*, complimenti! Buona giornata,





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Veramente bella queste parole colme di una bellezza antica.... complimenti *****


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Mi piace... complimenti 



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