A picco nel suo mar,
come un treno che parte.
L’inesorabile viaggiar
su curve nuove come Marte.
Con i volti bendati,
tra le spighe di grano,
assaporarla beati.
La bellezza d’ una mano,
occhi ammutoliti.
Stringerla, per amor sforniti
e sussurrare, “piano”.
come un treno che parte.
L’inesorabile viaggiar
su curve nuove come Marte.
Con i volti bendati,
tra le spighe di grano,
assaporarla beati.
La bellezza d’ una mano,
occhi ammutoliti.
Stringerla, per amor sforniti
e sussurrare, “piano”.
Poesia scritta il 23/05/2016 - 17:38
Da Valentina X
Letta n.959 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Bella poesia Valentina...molto delicata
Complimenti ciao.
Complimenti ciao.
Maria Cimino 23/05/2016 - 22:51
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