il tuo esercito di soldatini attenti,
è ormai in un recondito angolino della tua memoria
più vivo degli altri, più ancora degli affetti
Lì davi ordini
ora, non sei altro che un anziano
senza stellette, senza autorità
Guardi il cameriere al bar e gli fai cenno
Inaspettatamente, non si mette sull’attenti
ma ti guarda appena e ti dice, con voce ferma,
la fila è lì, deve prima pagare
a te…proprio a te l’ha detto
in altri tempi, la punizione…altri tempi
Eppure, spesso tornano
ma non fanno male
Quando pensi di aver
oltrepassato linee invisibili ed ostili
e ti ritrovi a vederle nitide innanzi al tuo cammino,
allora, sai assolutamente che son tornati
in tutta la loro pienezza
in tutta la loro farsa e quantomai vera misura
I ricordi
quelli perduti e inconfessati
son lì, a dar prova
che esisti e sei esistito
che vivi ed hai vissuto
che tu sia sia stato un Ufficiale o un Contadino
poco importa, sei stato un Uomo
E tu…
spettatore e attore
li trattieni e li lasci muovere
ti giri nel letto e pensi
che, in fondo, siam fatti di questo
Tu, Generale dell’esercito,
ora non sei altro che un Uomo
che raccoglie amore,
se l’ha donato
o tempesta,
se ha vissuto nella sterilità degli affetti
e nell’aridità del potere…effimero….
proprio come il Contadino,
così come l’Uomo

Voto: | su 2 votanti |

Poeta e Wilobi,
grazie di cuore





Un abbraccio
Nadia
5 stelle








Rocco e Andrea
si, ma nell'istante in cui l'ho scritta, ho pensato alla livella di Totò.
quanta verità....









Brillante giudice della quotidianità stramba, Laisa.
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