Tra le pieghe del taccuino
sonnecchiava il "conticino",
un valore assai modesto,
ma pepato e ormai indigesto.
sonnecchiava il "conticino",
un valore assai modesto,
ma pepato e ormai indigesto.
Per le Feste di Natale
si consuma sì il maiale,
ma il giubilo cristiano
evidenzia anche il pagano.
Dalle carni prelibate,
lavorate dai norcini,
si ricavano, tra l'altro,
i gustosi cotechini.
Con il conto l'impiegato
espletava al suo mandato,
ma alla mente del norcino
difettava il cotechino.
Due di essi tutti gli anni,
con metodico inizio
difettavano all'appello
del conteggio natalizio.
Quella storia sì infinita,
errabonda tutto l'anno,
terminò con la sua vita
al calar d'un Capodanno.
E così i due cotechini
sì indigesti e contestati
soddisfecero i destini
d'avventori fortunati.
Poesia scritta il 12/10/2016 - 21:30
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