miei atomi a terra sparti.
Nei miei occhi 
ho visto occhi non miei.
Il limite del desiderio 
incorniciato: inchiodato tre volte 
nel muro.
La battigia e poco più in là
il blu confuso e convulso:
sono sempre più distanti:
come le pareti bianche 
della mia anima. 
Dormivo nell'urna di creta antica,
di creta convulsa e confusa.
Dormo sonnambulo a terra sparto.
Una mano robusta, morsa dal maestrale
e dall'incendio del Sole,
oh Dio! Fai che una mano robusta,
contadina, m'afferri impoetica 
e mi sparga 
nel mondo
prima che queste mura
bianche, bianche, bianche 
cadano su quest'ammasso,
cadano ricoprendomi del loro
bianco, bianco, bianco splendore apassito.
Poesia scritta il 08/01/2017 - 03:26Letta n.1212 volte.
                        			
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Commenti
Un oculato decanto firmato con maestria.
Lieta serata, Antonio.
*****
Lieta serata, Antonio.
*****
Rocco Michele LETTINI  
 09/01/2017 - 17:36 --------------------------------------
Colgo un gran desiderio di evadere da un contesto che concede poco alle emozioni a fronte di un'anima inquieta che ama l'avventura. Complimenti, bellissima.
Francesco Scolaro  
 08/01/2017 - 11:48 --------------------------------------
  
            
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