Torrione era quel muro,velato dall'oscurità
ma non vacuo. Il rumore della fredda e tetra notte oscurava
in me ogni leggiadro cruccio .Il suo profondo respiro terrorizzava la mia anima.
Dopo nel più acuto oblio una frase titubò la paura stessa (non sei solo) ormai in quell'arco smorto
si odono i calpestii di una presenza
ma non vacuo. Il rumore della fredda e tetra notte oscurava
in me ogni leggiadro cruccio .Il suo profondo respiro terrorizzava la mia anima.
Dopo nel più acuto oblio una frase titubò la paura stessa (non sei solo) ormai in quell'arco smorto
si odono i calpestii di una presenza
Poesia scritta il 19/02/2013 - 21:12
Letta n.1321 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Mettila
Rosaria Bottigliero 20/02/2013 - 14:04
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Bellissima....mattina in versi
Rosaria Bottigliero 20/02/2013 - 14:04
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Molto difficile interpretarla, ma contemporaneamente affascina la mente
Daniela Cavazzi 20/02/2013 - 13:39
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