nel cielo azzurrino,
nelle pagine ingiallate della memoria:
"Antonio è fidanzato!" strillano 
in coro, cantilenando, 
scarnificando le parole
in filastrocche e sospiri. 
Mi sveglio attraverso carcasse di biciclette 
enormi come carcasse di balena.
Mi sveglio, ed è il buio.
Accendo il PC sperando che passi 
la paura,  ma niente. Leggo 
che una coppia è stata uccisa a coltellate.
Prendo tutti i libri 
dalla libreria, li accatasto uno sopra l'altro
come una torre, e in cima 
poso il mio cuore, ben in vista.
Ora posso dormire:
ti rivedo: la tua camicia e i trucchi 
posati sul tavolo, quasi dimenticati.
Non posso dormire: 
nel tempo che scorre
e nella galassie liquefate, rinchiuse
in una clessidra di cristallo
ho camminato.
Nello specchio 
chiuso da graffette di metallo,
appiccicato al muro della mia stanza
vedo il riflesso di un vecchio .
Un matto balla nello stadio comunale 
fra le porte di legno e chiodi
rossi di ruggine al tramonto, 
fra le erbacce prepotenti 
che modulano le onde del vento 
in simpatiche risate da canaglia.
Un matto con una camicia logora
ed i neuroni scoperti 
urla al sole morente.
Si dimena con forza e veemenza
scrivendo il suo dolore
sui cartelli stradali,
fra le risate alte come porte di calcio 
fatte di legno e chiodi 
vivi d'argento nel riflesso lunare.
Nei miei autobus cittadini 
dopo aver cercato di spaccare tutti i sedili,
ho visto appannato il vetro del finestrino 
e lui che con l'indice disegnava barche 
e cieli immensi 
come quadri di Monet.
Scalo la torre. Riprendo il cuore
che palpita 
con la forza di una camera colma di petali e fiori 
che esplode;
Il mio cuore che batte adesso impercettibilmente 
per te.
Poesia scritta il 06/09/2017 - 00:14Voto:  |  su 1 votanti  | 
	
LIETA GIORNATA.
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Rocco Michele LETTINI  
 06/09/2017 - 08:51 
                        


