nel cielo azzurrino,
nelle pagine ingiallate della memoria:
"Antonio è fidanzato!" strillano
in coro, cantilenando,
scarnificando le parole
in filastrocche e sospiri.
Mi sveglio attraverso carcasse di biciclette
enormi come carcasse di balena.
Mi sveglio, ed è il buio.
Accendo il PC sperando che passi
la paura, ma niente. Leggo
che una coppia è stata uccisa a coltellate.
Prendo tutti i libri
dalla libreria, li accatasto uno sopra l'altro
come una torre, e in cima
poso il mio cuore, ben in vista.
Ora posso dormire:
ti rivedo: la tua camicia e i trucchi
posati sul tavolo, quasi dimenticati.
Non posso dormire:
nel tempo che scorre
e nella galassie liquefate, rinchiuse
in una clessidra di cristallo
ho camminato.
Nello specchio
chiuso da graffette di metallo,
appiccicato al muro della mia stanza
vedo il riflesso di un vecchio .
Un matto balla nello stadio comunale
fra le porte di legno e chiodi
rossi di ruggine al tramonto,
fra le erbacce prepotenti
che modulano le onde del vento
in simpatiche risate da canaglia.
Un matto con una camicia logora
ed i neuroni scoperti
urla al sole morente.
Si dimena con forza e veemenza
scrivendo il suo dolore
sui cartelli stradali,
fra le risate alte come porte di calcio
fatte di legno e chiodi
vivi d'argento nel riflesso lunare.
Nei miei autobus cittadini
dopo aver cercato di spaccare tutti i sedili,
ho visto appannato il vetro del finestrino
e lui che con l'indice disegnava barche
e cieli immensi
come quadri di Monet.
Scalo la torre. Riprendo il cuore
che palpita
con la forza di una camera colma di petali e fiori
che esplode;
Il mio cuore che batte adesso impercettibilmente
per te.

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LIETA GIORNATA.
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