Tutto era come doveva essere e così
m’accomiatai e mi allontanai con le spalle curve,
e il cammino chiocciante di un diseredato.
La cerimonia era stata breve ma intensa.
La memoria del defunto non ne era uscita scalfita punto.
Le parole scorrevano come l’acqua da un tetto.
Dimentica quello che è stato detto, amore mio.
I platani e gli olmi carichi di pioggia si muovevano
spinti da un vento impietoso,
e il capannello di persone formava coi loro ombrelli aperti
una specie di guglia impermeabile.
Non posso dire di averlo conosciuto bene,
quel poco che basta per non inscriverlo negli sconosciuti:
fronte alta, spaziosa, capelli folti e neri, pelle rubizza.
Dimentica ciò che è stato detto, amore mio.
Come su una rambla m’aspettavo l’improvviso esplodere di una bomba,
o qualche fatto inusitato che avrebbe cambiato il corso degli eventi.
Ma non accadde nulla, nulla che meriti menzione.
Solo il tuo sopraggiungere, graffiante, inaspettato.
Ho sempre pensato che tu fossi l’amante,
ma ora il tuo corpo si avvolge col mio nel nostro talamo
e il ricordo di lui si è affievolito, o almeno lo spero.
Dimentica ciò che è stato detto, amore mio.
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Ma vivendo solo il presente si coglie il piacere di ciò che si vuole, ovvero ciò che rasserena l'animo.
dimentica la morte
lasciati amare senza se e senza ma, ora è "vita"
stupenda