un pozzo senza fondo,
capace d’ingurgitare ogni cosa,
con quella smania irrefrenabile.
di possedere presto finanche
l’intero mondo.
S’accoppia avidamente
con l’ingordigia
e mai di loro l’uomo si sazia,
perché più quelle bestie
spalancano le loro bocche,
ancor di più l’insaziabilità
mai si quieta.
Perfino gli occhi dell’umano s’infiammano
vogliosi dalla smania,
ed escono fuori dalle orbite
per il possesso smisurato
del denaro ad ogni costo defraudato.
L’avido, aspira sempre
a più ricchezza smisurata,
fortuna ostentata,
sfacciata agiatezza,
pensando di nasconderle
dietro un punto nero,
la sua repellente spudoratezza.
Come può l’”avidità” appartenere
a pieno titolo, a questo mondo?
Eppure oggigiorno è una malattia
assai diffusa, contagiosa.
La trovi persino in ogni angolo di casa.
Piuttosto appartiene al maligno,
questo è di sicuro presto detto,
che beffando l’uomo,
lo illude
offuscandogli, annebbiando
il bene dell’intelletto.
Adesso ascolta me
amico mio di viaggio!
L’avidità…
sostituiscila con la mite “dignità”;
quest’ultima ti regala sempre
l’abito lucente,
della maestosa umanità.
È di certo una buona, fedele, consigliera,
e non t’imbratta mai il viso con il fango,
ma ti regalerà sempre sogni
gioiosi e di certo,
serenità ogni sera.
(L’immagine allegata è un disegno ad acquerello dello stesso autore)
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le cose al posto giusto. lo ha spiegato egregiamente il grande Totò nella sua
'a livella. e tu Vincenzo hai dato un forte contributo.
ma agli avidi poco interessa. 5*
riscontro sempre tantissima verità.
L’avidità germoglia facilmente negli uomini superbi... pensando che il denaro li renda migliori di altri, in realtà impoverisce solo il loro cuore.
Ciao buona serata.