Il male è sempre ospite
di luci gravide
È il fissare il sole
che incrina il dorso
La schiavitù brancola
celata nella libertà
di essere liberi
È il morso delle briglie
che infiamma le urla
E come spesse volte
l'origine del dolore
Spia dall' innaturale spinta
di gioie fiabesche
Ciò che di buono
resta del cuore
È il suo violento bruciare
Finché l'anima
non spruzza consumata
le ultime lingue
da crepe carbonifere
E ti dissolvi
in particelle elementari
di antimateria
Poesia scritta il 14/01/2018 - 14:09
Letta n.1024 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Grazie un abbraccio anche a voi
OKINAWA NAWAKIRO 16/01/2018 - 12:22
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Considerazioni molto profonde
queste tue.
queste tue.
poesia di grande impatto.
Ps.. vedo che Adriano il grande capo
è stato spiritoso....
bello che anche lui si metta in gioco...prometto che lo farò scendere in campo più spesso.
Ciao OKINAWA un abbraccio
Maria Cimino 15/01/2018 - 23:11
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Ah,pardon allora
OKINAWA NAWAKIRO 14/01/2018 - 19:36
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lo sappiamo tutti...tanti cari saluti
Adriano Martini 14/01/2018 - 17:56
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Grazie,ma non sono giapponese
OKINAWA NAWAKIRO 14/01/2018 - 17:25
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considerazioni sul male, sul dolore e sulla vita espresse con uno stile oserei dire sperimentale con frammenti di parole e di sensazioni...quasi un puzzle da ricomporre.
Interessante..(poi dette da un giapponese acquistano un significato particolare...)
Interessante..(poi dette da un giapponese acquistano un significato particolare...)
Adriano Martini 14/01/2018 - 17:20
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