Il silenzio fa paura
più del mio respiro,
orchestra di vita
che agita pensieri.
E in questa breve ora
io mi specchio
nell'azzurro d'un bicchiere
immagine assai banale
per chi nemmeno beve.
Gli occhi son maggiorenni
fuggono via ormai
in una stanza di rancore
edificata di dolore.
Inutile raccogliere
quei cocci di vetro,
e buttar tutto
affaticando le ciglia.
Perché in questa breve ora
non serve chi consola
e nemmeno la sua mano
che oramai viaggia lontano.
più del mio respiro,
orchestra di vita
che agita pensieri.
E in questa breve ora
io mi specchio
nell'azzurro d'un bicchiere
immagine assai banale
per chi nemmeno beve.
Gli occhi son maggiorenni
fuggono via ormai
in una stanza di rancore
edificata di dolore.
Inutile raccogliere
quei cocci di vetro,
e buttar tutto
affaticando le ciglia.
Perché in questa breve ora
non serve chi consola
e nemmeno la sua mano
che oramai viaggia lontano.
Poesia scritta il 27/01/2018 - 20:58
Letta n.1070 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
malinconica, vero....
ma bellissima
ma bellissima
laisa azzurra 28/01/2018 - 19:36
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Damiano è commovente questa poesia, mi da un senso di solitudine e dolore...ma, è molto, molto bella. Bravissimo
Margherita Pisano 28/01/2018 - 19:21
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