Mi chiamo Michele.
Per voi tutti dottore,
mi spalmo di miele, a tutte le ore.
Io vado a sanare dove c’è d’arraffare,
sono un buon curatore, “fallimentare”.
Del patrimonio altrui, faccio man bassa,
prelevo tutto e vuoto cassa.
Del gioco del biliardo, sono estimatore
regalo stecche a tutti, sono un truffatore.
Sono diligente,ho tanto e ben studiato
la laurea a disonorem,
mi sono meritato.
Sono un buon figlio, fratello, padre
marito perfetto,
é solo sfortunato,chi ho lasciato senza tetto.
In questa confessione,mi sono messo a nudo.
Infelice chi mi vede, morirà prematuro.
Mi chiamo Michele
di me stesso garante.
Merito una pena
che sia la più pesante.
Poesia scritta il 28/07/2013 - 18:26
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