LADRO DEL TEMPO
Mi ricordo il mio ieri di bimbo,
non contavo gli anni, i mesi, i giorni,
era gioco la vita che scorreva felice,
poi la scuola un tempo immenso,
quegli anni di apprendimento elementare.
Un giorno mi trovo ragazzo,
mezzo uomo ma scarso intelletto,
ragiono da ragazzo, con il fuoco dentro
giocando a fare il giovanotto,
il tempo mi stava rubando la gioventù.
Lo scorrer lento degli anni lo forzo,
con il ladro del tempo arrivo a giovanotto,
accorgendomi che quel lasso diventa stretto,
da militare mi hai abbandonato ladro del tempo,
mi sono accorto dopo che mi stavi appresso.
Ogni anno porta trecentosessantacinque giorni,
tutto accorci, ladro dei miei migliori anni ,
portando a trecentosessantacinque ore un anno,
mi son trovato anziano senza rendermi conto,
portandoti via il meglio della mia vita.
Ancor non mi hai rubato i ricordi degli anni,
finchè l’intelletto non lo ruberai, vigliacco,
rivivrò tutti i miei anni come fossi ancor lì,
ora che la giovane età mi hai rapinato,
lasciami il tempo, come il congedo da soldato.
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Approfitto del commento di questa tua ennesima bella poesia, per farti i complimenti. Hai una mente fertile, da cui nascono sempre belle opere.
Sei sicuramente una delle colonne portanti di questo sito.
Un'esposizione davvero pregevole di come il tempo fugge dinanzi a noi e di quanti incancellabili ricordi lascia e mai però cancella!
Una magnifica trattazione di un tema così tanto importante e che mai bisogna sottovalutare!
L'impressione è che il tempo ci rapini, dovremmo imparare noi a viverlo con più lentezza!
soprattutto la chiusa
e ti prego, vivi...nn solo di ricordi
domenica
La mente pensa, ricorda e ragiona, cosa sia meglio dipende dall'umore e dal momento. Ma il tempo passa e rimangono impressi tutti i segni.