Nessuno può parlare,
fare nomi,
una parola e bang,
una parola e non ci sei più,
tutti devono obbedire,
tutti devono tacere,
negare di aver visto,
negare di aver sentito.
Siete i padroni,
nessuno ha la forza di opporsi,
di denunciare quello che succede,
di mettere la parola fine
a queste strade colorate di rosso.
Colui che parla
ha i giorni contati,
colui che si oppone
paga un prezzo altissimo,
ogni passo può essere l'ultimo,
non importa il luogo,
tutti devono capire chi comanda.
Calpestate tutto,
fate quello che volete,
ma la vostra forza è il nostro silenzio,
la paura di morire,
e quindi bang,
un'altra vittima,
se ci chiedono
non abbiamo visto niente.
fare nomi,
una parola e bang,
una parola e non ci sei più,
tutti devono obbedire,
tutti devono tacere,
negare di aver visto,
negare di aver sentito.
Siete i padroni,
nessuno ha la forza di opporsi,
di denunciare quello che succede,
di mettere la parola fine
a queste strade colorate di rosso.
Colui che parla
ha i giorni contati,
colui che si oppone
paga un prezzo altissimo,
ogni passo può essere l'ultimo,
non importa il luogo,
tutti devono capire chi comanda.
Calpestate tutto,
fate quello che volete,
ma la vostra forza è il nostro silenzio,
la paura di morire,
e quindi bang,
un'altra vittima,
se ci chiedono
non abbiamo visto niente.
"Chi ha paura muore ogni giorno,
chi non ha paura muore solo una volta"
Paolo Borsellino
Poesia scritta il 30/08/2013 - 17:22
Da Carlo Festa
Letta n.1150 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Ritmo travolgente in chiara poetica di denuncia.
Francesco Rossi 01/09/2013 - 16:12
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Nel ritmo del testo una denuncia pressante. Il fatto è che il coraggio dei singoli dovrebbe essere supportato dal consenso ed incoraggiamento dei più, e ciò ancora non accade.
Fabricio Guerrini 31/08/2013 - 18:44
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