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Corruzione nel creato.

D'un tratto mi ritrovai
nella natura più rigogliosa
ascoltando suoni
assaporando sapori
in questo magnifico creato.


Fu lì che lo vidi
appoggiato sopra un ramo
un magnifico pettirosso
che si lasciava pettinare dal vento.


M'avvicinai cautamente
gli parlai piano
per non spaventarlo
gli dissi:
oh magnifico pettirosso
canta come un usignolo.


Impossibile, mi disse,
io sono un animale
non sono un essere umano
io non muto la mia natura
voi, invece, nascete uomini
e morite qualcos'altro.


Col capo chino
m'avviai verso casa
una domanda mi martellava:
ma se il buon Dio ci ha fatti così
chi siam noi per mutar
la nostra natura?


Capì allor
d'abitare in un mondo
intriso di menzogna
corruzione e perversione
forse aveva ragione il pettirosso
si nasce uomini
e si muore qualcos'altro.




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Poesia scritta il 21/04/2018 - 14:12
Da Emanuele Cilenti
Letta n.977 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Ha ragione. Anche se non dovremmo usare la nostra natura come scusa per sovvertire la creazione di Dio.

Emanuele Cilenti 21/04/2018 - 17:49

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EMANUELE...Il pensiero del pettirosso è più profondo...Io vedo in superfice, l'uomo è sempre uomo... diventerà polvere, la morte è quella livella che non fa distinzione e eguaglia ogni uomo alla fine.

mirella narducci 21/04/2018 - 16:46

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