Il molle tempo di un’estate
lontano dal “blu” del mare,
goduta tuffandosi nel “blu”
di una piscina di pianura.
Le sere afose senza lungomare
passate andando a ballare
sulla terrazza della Lanterna “blu”
appoggiato al banco
con un Negroni in mano
(pur se non ti piace,
ma fa tanto uomo di mondo)
a puntar ragazze con sguardo profondo
nell’attesa che l’orchestra
attacchi un lento
(l’evocativo: l’amore “blu”)
per partir all’attacco
con lancia in resta…
e molto spesso
ritornar al banco
col muso lungo
a ricaricar lo sguardo
sorseggiando l’indigesto Negroni
contando le zanzare giustiziate
dalla fluorescenza “blu”
appesa sopra alla testa del barman,
che indossava una livrea “blu”.
Vivere il “blu”
della notte azzurra
(Italia Germania 4 a 3)
riempiendo le piazze
di bandiere e clacson
sgolandosi sino al “blu” del giorno.
Non fu l’autunno
a spegnere il “blu”
dell’effervescente estate,
ma una cartolina rosa
arrivata per posta
scolorì un tempo
lungo quindici mesi.
E ritornando accorgersi che
il tempo corse più svelto di te,
nuove mode e nuova gioventù
spensero in fretta la Lanterna “blu”.
I giorni spensierati
se n’eran volati
sostituendo il “blu” con altri colori…
compreso il grigio spento
di un amore stanco.
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