La mia Odissea
Tra le lenzuola sfatte notte e giorno
prosegue incandescente il mio lamento
perché a casa non fai più ritorno.
Le navi tue son spinte sì dal vento
contrario pel divin voler marino
e il tempo in questa casa scorre lento.
Intanto ho allevato il tuo bambino,
se lo vedessi: ha proprio il tuo visino!
Penelope mia dolce, occhi di giada
t’invio questa missiva sconveniente
non mi aspettare, va’ per la tua strada!
Vago cercando i mondi senza gente,
quel sole il cui calore mi pervada.
Ti lascio con un monito imponente:
finisci quel che tanto ti sta a cuore
e non serbar per me mai più rancore.
Tra le lenzuola sfatte notte e giorno
prosegue incandescente il mio lamento
perché a casa non fai più ritorno.
Le navi tue son spinte sì dal vento
contrario pel divin voler marino
e il tempo in questa casa scorre lento.
Intanto ho allevato il tuo bambino,
se lo vedessi: ha proprio il tuo visino!
Penelope mia dolce, occhi di giada
t’invio questa missiva sconveniente
non mi aspettare, va’ per la tua strada!
Vago cercando i mondi senza gente,
quel sole il cui calore mi pervada.
Ti lascio con un monito imponente:
finisci quel che tanto ti sta a cuore
e non serbar per me mai più rancore.
Poesia scritta il 15/09/2013 - 09:43
Letta n.1118 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Molto originale, ottima idea un Ulisse che si defila chiudendo con una missiva, e una volta tanto Penelope finirà la tela.
f c 15/09/2013 - 23:06
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Molto originale, ottima idea un Ulisse che si defila chiudendo con una missiva, e una volta tanto Penelope finirà la tela.
f c 15/09/2013 - 22:33
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