Voglio stringere
Ciò che non è visibile
Agli occhi
Ciò che non è visibile
Agli occhi
Aggrapparmi
Al mutamento delle stagioni
Senza ricorrere alla parola
Far sì che il mio cuore
Non si celi
Dietro a false ideologie
O dietro a speranze illusorie
Carne chiama altra carne
Quando la debolezza
È una struttura portante
E ci si crocifigge i flussi dell’animo
Non c’è l’ambizione nello proporsi
Con i brandelli in necrosi di due corpi
Se lo spazio tra essi è percorribile
Ecco perché ancorato allo ieri
Sbottono pazientemente
I cardini dell’ignoto
Poesia scritta il 13/10/2018 - 23:30
Da Mirko Faes
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Commenti
bella poesia
ma la chiusa è bellissima
ma la chiusa è bellissima
laisa azzurra 14/10/2018 - 19:42
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Quanta forza hanno questi versi. Molto bravo.
Antonio Girardi 14/10/2018 - 09:49
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