tuo grembo,
una piccola richiesta, un favore
sottovoce.
Una minima preghiera:
Non farmi troppo bello
da offuscare ogni minimo talento,
ché al ritorno a casa, la sera,
possa posare il mio fardello
e stringere al petto
i seni di chi, con anima quieta,
intelletto,
sappia accarezzare e illuminare anche un enorme mio difetto.
Non farmi troppo ricco
o potente,
così avrò amici veri
e sereni pensieri
e vino rosso
e attimi ben spesi a rialzarsi insieme
da qualche abisso
o qualche fosso.
Non farmi troppo sano
ché vorrei saper ringraziare
ogni giorno in cui trema il mio
sguardo,
non trema la mia mano.
Madre,non farmi troppo intelligente
ché vorrei profondità indicibili
e indicibili incomprensioni.
Vorrei solo due fanali ben accesi nel vuoto di una mente.
E non farmi troppo buono
ché io possa dar valore vero ad ogni mio perdono.
E fammi stupido a tal punto da cascare ancora e spesso tra le braccia di un Amore.
E poi fammi peccatore,
fammi curioso pensatore.
Fammi amante incontrollato,
fammi profondo a tal punto da perdermi nelle rughe della vita.
Fino a che la morte, la notte o la Luna non accechino la mia vista.
Fammi Artista!
E poi vicino al baratro un'altra piccola preghiera,
fa' che qualcuno ricordi cos'era
la mia anima che inondava i cuori.
Che riempiva l'atmosfera
mf
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Fammi artista!
Due fanali ben accesi nel vuoto della mente...ti pare poco eh...ti pare poco?
ma che bella
complimenti anche per l'originalità
Hai Dissipato le ombre dell'intelletto e con fugace aspetto.
specchio della tua e mia cita
e strumento di poesia.