D’ arte vivo e d’arte mi tormento
come l’eterna statua greca
che incastonata nella pietra
chiede vita.
La sua bellezza è il mio fardello e
al mio sguardo si scioglie come miele
nel suo marmo.
E come uno scultore
prendo lo scalpello
ed elimino la pietra attorno al cuore.
La statua adesso piange.
Col mio tocco umano e decisivo
la sento molto più vicina,
e modello i nostri due destini
affini.
come l’eterna statua greca
che incastonata nella pietra
chiede vita.
La sua bellezza è il mio fardello e
al mio sguardo si scioglie come miele
nel suo marmo.
E come uno scultore
prendo lo scalpello
ed elimino la pietra attorno al cuore.
La statua adesso piange.
Col mio tocco umano e decisivo
la sento molto più vicina,
e modello i nostri due destini
affini.

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Commenti
Esatto Mirella. È l’incontro tra perfetto e imperfetto, tra infinito e finito. Una dialettica forte e sconcertante.


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Bravissimo!


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ALESSANDRO....La statua che chiede la vita e tu guardandola cosi perfetta e vera già in cuor tuo l'hai resa viva. Molto bella

























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