Dopo la pioggia
Dopo tanta pioggia
un giorno azzurro finisce
mentre il sole s’inabissa
fra nuvole d’oceano
sul tramonto.
Il falco vola ancora in alto
indifferente alle ghiandaie
che si rifugiano chiassose
tra i rami e le foglie
sopravvissute
sui cerri.
La sera sprofonda
nell’aria fredda e tersa
con i pensieri…
anch’essi in cerca
di un giaciglio.
un giorno azzurro finisce
mentre il sole s’inabissa
fra nuvole d’oceano
sul tramonto.
Il falco vola ancora in alto
indifferente alle ghiandaie
che si rifugiano chiassose
tra i rami e le foglie
sopravvissute
sui cerri.
La sera sprofonda
nell’aria fredda e tersa
con i pensieri…
anch’essi in cerca
di un giaciglio.
Poesia scritta il 27/11/2019 - 08:40
Letta n.872 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Dalle tue poesie si capisce che il legame con la natura non è improvvisato, ma coltivato...
e questa è "l'ora per dare un giaciglio ai pensieri"...
Bellissima poesia
e questa è "l'ora per dare un giaciglio ai pensieri"...
Bellissima poesia
Grazia Giuliani 29/11/2019 - 00:06
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Non sono sicuro che la poiana fosse davvero indifferente. Forse no. Forse lo sembrava il volo, così altero ai miei occhi, ed è verosimile che il rapace stesse svolgendo il compito o il ruolo assegnatogli dalla natura, così come le ghiandaie facevano il loro. Forse anch'io stavo costruendo il mio, giacché ora mi trovo a parlare di questo… Grazie.
Francesco Gentile 28/11/2019 - 07:13
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La poiana (il mio falco) era una presenza autunnale costante, così come le chiassose ghiandaie. Queste sono molto attente a quello che le accade intorno, specie la sera, quando si preparano a passare la notte, di solito sui rami bassi delle querce (che dalle mie parti sono in prevalenza cerri). Allora capitava sotto il mio sguardo, che i volteggi della poiana provocassero la reazione delle ghiandaie… le quali scatenavano un chiasso incredibile, che si diffondeva agli altri gruppi di ghiandaie magari appollaiate un poco più distanti; così che tutto il bosco era animato dallo strepitio di questi uccelli vivaci.
Francesco Gentile 28/11/2019 - 07:13
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Questa storia nasce dalla pioggia incessante di questi giorni, e dalle altre piogge di tutti gli autunni passati sulle mie amate montagne. La foto riprende la valle del Fucino, vista dal versante Sud del massiccio del Sirente, dove ho avuto la fortuna di stabilire la mia dimora. E stata scattata a circa 1200 mt slm. La veduta è rivolta a Sud. Ancora più a Sud oltre quell’orizzonte c’è la mia amata terra natale, un centinaio di km in linea d’aria. Come dire che ho il privilegio di sentirmi casa mia due volte… nello stesso tempo. Ed è così che il presente si fonde con il passato. Dipanata la pioggia, la memoria va ai lunghi autunni della mia infanzia solitaria, pienamente imbevuta dalla natura.
Francesco Gentile 28/11/2019 - 07:12
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Grazie infinite per i vostri commenti, e grazie ad Alberto per la sua osservazione, che mi permette di aggiungere qualcosa. D’altra parte io, che non sono un poeta, posso solo raccontare le cose osservate o vissute sul campo oppure, per meglio dire, “vissute sui campi”… giacché di questo si tratta. E dovrei scrivere racconti, come direbbe l’amico Giacomo G.Collins, ma ho poco tempo a disposizione, e allora mi limito a scrivere piccole storie in questo libero spazio dedicato alle poesie. Spero, da questo punto di vista, che la cosa sia perdonabile.
Francesco Gentile 28/11/2019 - 07:11
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ho notato che in questa poesia c'è una traccia di una canzone di Grignani, e cioè il falco che vola alto indifferente.
Alberto Berrone 28/11/2019 - 01:01
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È bellissima. Complimenti di cuore
MARIA ANGELA CAROSIA 27/11/2019 - 14:57
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La sera esteriore e quella interiore si raffrontano nella tua bellissima poesia.
Anna Maria Foglia 27/11/2019 - 14:57
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Testo molto bello, meritevole.
ancora complimenti Francesco
ancora complimenti Francesco
Salvatore Rastelli 27/11/2019 - 14:49
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Bello questo amalgama con la natura quasi a fondersi in essa per un connubio perfetto.Sempre profonde le tue poesie.
Antonio Girardi 27/11/2019 - 13:29
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Bravo Francesco
Francesco Cau 27/11/2019 - 11:40
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