Esco dal buio pesto dove
Pesco parole e il Sole
Spesso vuole calare
Resta inespresso
E sento adesso
 che mi scuote dentro 
Un ciliegio in fiore
 posto lì al centro
Di un grigio cielo spento
E soffio tutta la cenere
Ho frainteso è acceso
Libero come sospeso, un uccello 
Che plana
Un coniglio segue il ruscello 
Arriva alla tana poi vede
Il buio poi resta 
Sul ciglio
Ci vuole l’immaginazione 
Per vivere una vita
Degna di essere vissuta
Per dire che è servita
Una colazione sul balcone 
Alle cinque di mattina
Dopo la bevuta di distrazione 
Con le care solite persone 
Tutti insieme a divertirsi 
Tutti evidentemente tristi
Tienilo a mente sempre
Che alla luce il buio è limpido 
Scivola veloce
Sul raggio tiepido
La collana di pensieri neri 
Perle di sogni e fragole 
Coperta di briciole
Questa coperta di seta sporca
Tutte molecole scosse
Sotto le prime nuvole dell’alba mosse 
Nel freddo gelido
Un tremito
Verso insegne spente
Insegne pregne di sorrisi e baci
Di telefonate e crisi e smette
Il silenzio di fischaire
Nelle orecchie
Il sapore dell’assenzio
L’assenza di colore
Di una rosa bianca pura
Pura
Com’è una sacra danza 
Senza tempo
Senza campo
Senza peso
Senza scampo
Libero come sospeso, un uccello che plana 
Un coniglio che arriva alla tana
Poi vede il buio poi
Resta sul ciglio
Discreti segreti
Tra queste pareti
Della mia testa
Compressa 
da troppi colori 
Bianchi da fuori
Che colano piano
Ma mi dico
Dammi la mano
Dai camminiamo
Sul nostro divano 
Come quando eravamo 
Piccoli ma giganteschi
Ti prego resta
In questa foresta
 Fatta di carta pesta 
Che te ne frega 
Compi gesta
Qui dove l’aria 
è sempre fresca
Poesia scritta il 12/12/2019 - 23:51Voto:  |  su 2 votanti  | 
	

Marianna Santini  
 13/12/2019 - 11:05 Molto poetica nel riportare in versi le immagini vorticose della mente.
Come ti capisco! E quanto l'inquietudine a volte è fedele e piacevole compagna.
Il verso ripetuto porta musicalità.
Complimenti.
A me piace molto.
Mf
Michele Facchini  
 13/12/2019 - 10:55 
                        


