Esco dal buio pesto dove
Pesco parole e il Sole
Spesso vuole calare
Resta inespresso
E sento adesso
che mi scuote dentro
Un ciliegio in fiore
posto lì al centro
Di un grigio cielo spento
E soffio tutta la cenere
Ho frainteso è acceso
Libero come sospeso, un uccello
Che plana
Un coniglio segue il ruscello
Arriva alla tana poi vede
Il buio poi resta
Sul ciglio
Ci vuole l’immaginazione
Per vivere una vita
Degna di essere vissuta
Per dire che è servita
Una colazione sul balcone
Alle cinque di mattina
Dopo la bevuta di distrazione
Con le care solite persone
Tutti insieme a divertirsi
Tutti evidentemente tristi
Tienilo a mente sempre
Che alla luce il buio è limpido
Scivola veloce
Sul raggio tiepido
La collana di pensieri neri
Perle di sogni e fragole
Coperta di briciole
Questa coperta di seta sporca
Tutte molecole scosse
Sotto le prime nuvole dell’alba mosse
Nel freddo gelido
Un tremito
Verso insegne spente
Insegne pregne di sorrisi e baci
Di telefonate e crisi e smette
Il silenzio di fischaire
Nelle orecchie
Il sapore dell’assenzio
L’assenza di colore
Di una rosa bianca pura
Pura
Com’è una sacra danza
Senza tempo
Senza campo
Senza peso
Senza scampo
Libero come sospeso, un uccello che plana
Un coniglio che arriva alla tana
Poi vede il buio poi
Resta sul ciglio
Discreti segreti
Tra queste pareti
Della mia testa
Compressa
da troppi colori
Bianchi da fuori
Che colano piano
Ma mi dico
Dammi la mano
Dai camminiamo
Sul nostro divano
Come quando eravamo
Piccoli ma giganteschi
Ti prego resta
In questa foresta
Fatta di carta pesta
Che te ne frega
Compi gesta
Qui dove l’aria
è sempre fresca
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Molto poetica nel riportare in versi le immagini vorticose della mente.
Come ti capisco! E quanto l'inquietudine a volte è fedele e piacevole compagna.
Il verso ripetuto porta musicalità.
Complimenti.
A me piace molto.
Mf