Hai appena steso i panni,
pensi che il sole possa asciugarli?
Oppure quella pioggia nascosta dietro le nubi
che verrà giù a dirotto possa rovinarli?
Sorridi, hai preparato il forno per forgiare
le tue anfore e le maioliche antiche,
hai l'arte del taumaturgo tra le mani,
infusi di Calendule per poter guarire.
Disegni con grafite ancestrale la roccia,
pochi tratti per animarla di figure mitiche
che rincorrono un sogno lontano.
Sei intensa, immensa, infinita,
non lo dico per farti piacere, ma soltanto
perché io lo sento, l'essermi smarrito nella tua immensità.
Mi spingi con la mano come per dirmi che non è come io penso,
che sei soltanto una creatura in questo universo,
di probabili origini, possibile divenire in diverse forme.
Tu sai che sei qui, davanti a me, ma non ci sei,
lontana e vicina nella mia essenza,
Quanti che si amano da sempre e per sempre.
Vorrai parlarmi ancora di te!
Mi dirai che esisti e non esisti, che solchi il tempo
e che il tuo tempo si è fermato con me,
che hai chicchi di grano da offrirmi, preghiere
da reinsegnarmi, un nuovo Dio da reinventare
per non adorarlo.
Guarda tesoro il fuoco si è spento? I ceppi di rovere
non ardono più ed Hestia fa fatica a riaccenderlo,
preferisce starsene in penombra, il capo chino
e la mani incrociate sul petto!
La luna diffonde raggi d'argento sui davanzali fioriti,
illumina il tuo volto, I tuoi capelli,
diffonde luce soffusa tra i cespugli,
la notte è immensa intrisa di drappi di stelle
ricama il domani
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LA SMETTO.
ghirigori, certo come poesia ne devi capire ben poco se sino a poco tempo fa commentavi il pseudo poeta. Cosa è successo? Qualcosa che non ti quadra?
Vedo che non solo sei tendezioso ma non sei capace di imbastire un commento su un un testo. Quindi non ti permetto di denigrare il mio testo con le tue argomentazioni alquanto fuori luogo.
Devi sopportarmi, fattene una ragione, tu e la Cultura che tiri in modo in appropriato in ballo. Forse io non so scrivere ma so riconoscere gli arroganti ed uno di questi sei tu.
Scendi dal piedistallo dove credi di poterci stare.
Spiace dirlo ma anche a me il commento di Ernesto sembra tendenzioso.
Un saluto
non sei tu ad invitare gli amici autori a considerare il mio testo come vorresti tu. Non ti piace come scrivo, sono desolato e mi sbattero'la testa al muro per la disperazione. Semplice non leggerla. Avrei preferito un commento critico al mio testo tutto sarebbe stato più semplice, ma non posso accettare un commento tendenzioso e lesivo.
Sui tuoi testi preferisco stendere un velo pietoso.
Buona giornata Alpan