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fratelli tutti

Di là d'ogne letal etichetta
ogni mortal diversità varcando
ergesi del ver la limpida voce e assai netta
dell'uman sembiante che vassi cercando.
Di ancestrali migrazion tutti siam figli
german di mille ma in fondo d'una sola terra
sussurro di cuori orfan di nascondigli
dall'insensibil, folle e vacua guerra.
Io Francesco, criatura d'Argentina
del Cristo il messagger con alma bambina
sol cerco d'elevar sopra ogne ignoranza
il prisco e sacro sapor della fratellanza.
Il palpitar sovran v'è di queste stelle
a rimembrar che siam solo una pelle
quella del dono e del valor ch'esser sappiamo
gl'un per gli altri sol tenendoci la mano.
La nave del comun destin carezza il mare
e mille respiri coglie delle sfumature dell'amare
sanza paura, con il più esil di fiato
come ci esortò ed esorta il padre nostro amato.
Non più c'apparterrà il senso del morire
né più mai il virus dell'impazzire
s'il mondo ad accogliersi fier imprenderà
niuna lacrima ancor gli apparterrà.
Fratelli tutti, di saldezza di un legame
che svergognar può povertà, inedia e fame
e del canto omaggiar che fiorì ad Assisi
e pel mondo fiorisce con soavità di fiordalisi.



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Poesia scritta il 07/10/2020 - 12:44
Da cristiano comelli
Letta n.689 volte.
Voto:
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Commenti


La soavità e la competenza del vero poeta è in ogni tuo verso! Ciao Cristiano

santa scardino 07/10/2020 - 14:41

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