OMBRE DI QUESTO SECOLO
Siamo ricchi di niente
il nostro piccolo
o grande nido
è un ramo d’albero.
Dalla sua altezza
lo sguardo
oltre le palpebre
mira lontano.
Incontra castelli
miraggi impossibili
che il tempo ghermisce
e sprofonda nella voragine
costruita nel cuore.
Le pene ci appartengono
la gioia ci viene data
come il pane dell’anima.
La memoria nostro scrigno
conserva intatto il ricordo
di un mondo senza paure
dove vivere e crescere.
Le stelle di questo universo
sempre meno conosciuto
e lontano ci dettano
una preghiera unica
e sola invocazione...
Torniamo ad essere uomini.
il nostro piccolo
o grande nido
è un ramo d’albero.
Dalla sua altezza
lo sguardo
oltre le palpebre
mira lontano.
Incontra castelli
miraggi impossibili
che il tempo ghermisce
e sprofonda nella voragine
costruita nel cuore.
Le pene ci appartengono
la gioia ci viene data
come il pane dell’anima.
La memoria nostro scrigno
conserva intatto il ricordo
di un mondo senza paure
dove vivere e crescere.
Le stelle di questo universo
sempre meno conosciuto
e lontano ci dettano
una preghiera unica
e sola invocazione...
Torniamo ad essere uomini.
Mirella Narducci
Poesia scritta il 26/10/2020 - 10:53
Letta n.726 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Bella *****
Angela Randisi 26/10/2020 - 17:39
--------------------------------------
Che bella! Complimenti.
mario Righi 26/10/2020 - 17:37
--------------------------------------
Ciao Mirella !!!!!!! speriamo che la tua preghiera venga ascoltata non solo dai giusti... O:- ) O:- ) O:- )
romeo cantoni 26/10/2020 - 17:26
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.