QUESTO PENSIERO
dal punto di vista del rispetto della
dignità lo hanno perso; è una vera e
propria violazione della legalità, che
rappresenta un fatto eticamente di
moralità.
C'è una voce che 
grida dal profondo del mare, 
gli da coraggio e l'invita a lottare; 
è una voce che parla ai disperati, 
in quelle isole lontane dove sono 
carcerati.
Voce che sentono 
loro soli, per redimere quella 
angoscia che c'è nei loro cuori;
gli da coraggio ogni giorno, gli 
toglie la tristezza che hanno 
in torno. 
In quella loro 
sofferenza umana, diventa 
musica che li accomuna; con 
il rumore delle loro catene e i 
canti dei gabbiani, gli ricorda 
il ballo con piacere. 
Quei carcerati, 
che li portano all'aria aperta 
con mani e piedi legati; in quel
muoversi strisciano i piedi, come 
se ballassero il merengue con 
piacere.
 
L'attività motoria 
degli organi di questi carcerati, 
così condannati; non  è solo per 
occupare il tempo, quel sorrisino 
delle guardie sicuramente non 
ha senso.
In questi angoli 
del mondo, questo stupore c'è 
dei detenuti che non ha confronto; 
li portò a scoprirsi capaci tra cielo e 
mare, a liberarsi delle catene e 
schemi mentali.
Poesia scritta il 08/11/2020 - 16:29Voto:  |  su 0 votanti  | 
	
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