Le note volano sui balconi dei palazzi
alla ricerca di umili ed esigui spazi
la libertà si avvicina ma solo a sprazzi
i suoni attraversano esistenze sofferte
accendono il silenzio in strade deserte
la musica accompagna anime incerte
alla ricerca di umili ed esigui spazi
la libertà si avvicina ma solo a sprazzi
i suoni attraversano esistenze sofferte
accendono il silenzio in strade deserte
la musica accompagna anime incerte
ancora prigioniero dentro un labirinto
festeggio il capodanno in un recinto
in un cimitero a salutare un caro estinto
la fragilità rappresentata in un dipinto
mi alzo a fatica da un refolo sospinto
l’ala di una farfalla si dispiega variopinta
lancio lontano lo sguardo verso l’orizzonte
la storia inesorabile lascia le sue impronte
sento ora la gioia di sapere di non sapere
torna a vivere l’essere, va a morire l’avere
la lentezza torna ad essere una qualità
certezze ed illusioni son crollate a quantità
tornerà il tempo della semplicità
il tempo è galantuomo non ansietà
il tempo è cura senza aggressività
non c’è futuro se ci si frastorna
nulla si distrugge, tutto si trasforma
quindi nessun dorma la vita ritorna.
Poesia scritta il 27/12/2020 - 11:38
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Commenti
Particolare,ganza
Giulia Vivarelli 09/01/2021 - 18:24
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Particolare,ganza
Giulia Vivarelli 09/01/2021 - 18:24
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Mi piace, scritta con parole semplici come piacciono a me e belle rime. Bravo!
Massimo Tovagli 29/12/2020 - 14:34
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