Versa lacrime d’oro
Per avvalorare una stanza spenta.
Si guarda riflessa con i difetti
Acquisiti nel tempo.
Per avvalorare una stanza spenta.
Si guarda riflessa con i difetti
Acquisiti nel tempo.
Con un dolce tocco si accarezza il volto
Di chi è diventata.
Poi comincia col mascara e s’innalza
Un cigno.
Leggiadro e maestoso libero da sguardi
Nel suo lago limpido specchio di valori piumati.
Il rossetto colora delicatamente la sua
Anima sopita da torti passati.
Dalla brulla terra s’innalza una rosa senza spine che resiste
Alle usure del tempo.
Col pettine ammaestra la frangia sbarazzina
Per non rivedere chi era
Ode lo sciabordio durante un bacio passato
con l’orecchio sente il pianto delle sue neonatie creature
Il cuore batte solleticando il petto,
S’innalza una madre italiana ormai sola
Con la crisi di un divorzio netto.
Poesia scritta il 28/05/2014 - 00:45
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