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Ogni tanti fassu sciurtì

Ogni tantu fassu sciurtì
I me morti da drentu mi
Pe mioli in po’
inte l’oia che respiu.
Vegi, figieu che se ne van in giu
Che me rian me porlan sensa parlò.
(I ciü piccin zeugan cun u mä).
Ma sta vitta a nu fa ciü pe l’iotri
Pognan furesti timidi e sperdüi
Strenzan i euggi, gan soennu.
Turnan da mi, quarcosa ae ciamma.


Muì u l’è durmì drentu chi u te amma.
**************
Ogni tanto faccio uscire
I miei morti da dentro me
Per guardarli un po’
Nell’aria che respiro.
Vecchi, bambini che se ne vanno in giro
Che mi sorridono mi parlano
Senza parlare.
(I più piccoli giocano con il mare).
Ma questa vita non fa più per loro
Sembrano forestieri timidi e sperduti
Stringono gli occhi, hanno sonno.
Tornano da me, qualcosa li chiama.


Morire è dormire dentro chi ti ama.




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Poesia scritta il 16/02/2021 - 07:29
Da Marino Beltrame
Letta n.774 volte.
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