Ho filtrato dalla mia coscienza
inutili lamenti
di chi ha ritrovato
una distesa profumata
di chiodi usati.
Vedevo a malapena
questi singhiozzi grigi
che sarebbero entrati
nella zavorra della mia mente,
come fa un piccione
con le finestre del peccato.
inutili lamenti
di chi ha ritrovato
una distesa profumata
di chiodi usati.
Vedevo a malapena
questi singhiozzi grigi
che sarebbero entrati
nella zavorra della mia mente,
come fa un piccione
con le finestre del peccato.
Ho scordato di volare più in là
di quanto non avessi già fatto,
bruciandomi le ali,
bruciando la resistenza
che in me ancor primeggia.
Incontrastata questa forza
che non fa dormire,
che nemmeno allieta
i miei sogni dorati,
nulla sarebbe dovuto
alla lenta maledizione
che nel mio tempio
trova conclusione.
Poesia scritta il 19/06/2014 - 22:02
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