Quando l'artigiano del pensiero
ha tornito con la sua penna
un'emozione fattasi carne viva,
-membra incomprensibili ai più-
e s'accorge che ancora non è riuscito
a dire il suo più intimo indicibile,
allora getta lo scalpello
e mormora sillabe di alfabeti sconosciuti
e si arrende al silenzio
sorseggia amaro assenzio per stordire
la sua incapacità a narrare la vita
all'eccesso infinita...
ha tornito con la sua penna
un'emozione fattasi carne viva,
-membra incomprensibili ai più-
e s'accorge che ancora non è riuscito
a dire il suo più intimo indicibile,
allora getta lo scalpello
e mormora sillabe di alfabeti sconosciuti
e si arrende al silenzio
sorseggia amaro assenzio per stordire
la sua incapacità a narrare la vita
all'eccesso infinita...
Poesia scritta il 11/01/2022 - 17:15
Letta n.422 volte.
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Commenti
Molto bella e intensa...originale
Anna Cenni 11/01/2022 - 18:09
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