In questi giorni di fine inverno
la primavera è lontana, molto più di
quanto possiamo pensare.
Le mie lacrime si trasformano
come gocce di pioggia,
scendono da un cielo grigio
e pesante come piombo liquido.
Possono solo intravvedere i miei occhi
i soldati che stanno combattendo
questa nostra maledetta guerra.
Ci sono sagome che si muovono
nelle forme dell’acqua.
Ci sono linee di scarlatto dolore
su queste bianche lenzuola.
Ogni giorno combattiamo
contro i nostri demoni reali.
Ci sono ricordi che si allontanano,
scivolano nei rivoli
e scompaiono.
Non possiamo ripararci da questa pioggia
con ombrelli di carta pesta che si scioglie.
Scorrono queste cascate di solitudine..
Si muove una figura nella pioggia
mantello e lame di illusione tra le mani
e speranze che si sgretolano.
Aspetta.. no non hai capito..
Io ti voglio salvare
più di ogni altra cosa,
ma siamo solo essere umani
nessuna divinità in terra.
Queste mie mani si chiudono
in frammenti di ricordi.
La realtà è cambiata,
quest’acqua deforma le cose
e la nostra percezione del dolore.
C’è questa terra che chiude le mie ferite
sempre più profonde
e si bagna di pioggia.
Dove volano le nostre emozioni
forse lontano nell’ignoto destino?
Tu ami il mio cuore che batte
anche se si allontana
e si nasconde dietro la tempesta?
Mi fermo sotto questa pioggia rossa cadente
e guardo il grande albero solitario nascente.
Dono a te il mio sangue, anima del cosmo,
che mi trasformi in linfa pura per te
nei tuoi battiti
come calda pioggia d’Inverno.
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