Tu stai in te, non in me.
Ed io sto in me, non in te.
Di sicuro non stiamo in noi.
Sembra strano ma non sono stata mai dentro me,
sempre protesa verso te, verso voi, verso loro.
E ora devo stare in me, e raccogliere le schegge, perché oramai sono fragile, e perdo ogni giorno piccoli pezzi.
Sono danneggiata e tu non devi toccarmi,
perché non voglio che tu mi rompa.
E quando provi a stare in noi,
io mi irrigidisco,
mi chiudo,
mi proteggo.
Sono fragile e non posso perdere piú nemmeno un pezzo.
E' giunto il tempo che io mi risparmi
Non piú che io mi spenda
Ed io sto in me, non in te.
Di sicuro non stiamo in noi.
Sembra strano ma non sono stata mai dentro me,
sempre protesa verso te, verso voi, verso loro.
E ora devo stare in me, e raccogliere le schegge, perché oramai sono fragile, e perdo ogni giorno piccoli pezzi.
Sono danneggiata e tu non devi toccarmi,
perché non voglio che tu mi rompa.
E quando provi a stare in noi,
io mi irrigidisco,
mi chiudo,
mi proteggo.
Sono fragile e non posso perdere piú nemmeno un pezzo.
E' giunto il tempo che io mi risparmi
Non piú che io mi spenda
Poesia scritta il 11/04/2022 - 21:23
Da SILVIA OVIS
Letta n.475 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Molto amara e sofferta e molto, molto bella.
Davvero apprezzata, complimenti!
Davvero apprezzata, complimenti!
Marina Assanti 11/04/2022 - 23:19
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