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D'amor in sol m'appar

D’amore in sol mia aura m’appar
in te maraviglie tutte di monno
da portarme teco allo tuo sonno
che sentimenta per altri son volgar


come gesto uno per tua coscienza in par
che mani tue accarezzar non vonno
pria s’apra in terra lo sprofonno
per abito bianco in tuo pur altar


spirto nell’attender è disatteso
in tal loco mai fue peso cotanto
nello perdere pur prezioso dono


riparo potrò che tuo io sono
chiedendo te perdono tanto affranto
se alcuno pur già mai invero abbia offeso.



Sonetto in Stil Novo, versi endecasillabi con schema metrico ABBA ABBA CDE EDC




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Poesia scritta il 05/06/2022 - 08:50
Da Jean Charles G.
Letta n.458 volte.
Voto:
su 5 votanti


Commenti


Splendida complimenti

Barbara Lai 07/06/2022 - 11:29

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Grazie a te Mirko e buon lavoro di redazione

Jean C. G. 06/06/2022 - 09:25

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Grazie per le tue parole alla mia,Jean... tra la Redazione e la famiglia non sempre riesco a farti visita come si deve. Ma ti leggo, la cosa più interessante dei tuoi scritti è che vi è sempre da imparare qualcosa

Mirko D. Mastro 06/06/2022 - 06:59

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Grazie per quanto hai spiegato.
Sui siti ci sono sempre state ferventi discussioni sul fatto che la poesia dev'essere scritta in metrica e con rime, oppure no, tutto ciò è superato e oggi si scrive solo in versi liberi senza rime e assonanze.
Io credo che sia utile saper usare la metrica quanto scrivere in versi liberi, seguendo comunque un certo ritmo, cioè una metrica nascosta.
Gli inceppamenti non sono gradevoli.
La poesia, per me, deve essere concepita in versi, altrimenti è prosa poetica.
Validissima anch'essa.
Grazie mille, serena notte... e buona poesia e scrittura a tutti!

Marina Assanti 05/06/2022 - 23:39

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Grazie di cuore per i vostri commenti. Aggiungo una nota sulla nascita del sonetto in Italia per opera del notaio Jacopo da Lentini nella Sicilia federiciana. Corte aperta a diverse culture mediterranee. L'amor cortese cioè di corte nella sua esaltazione di bellezza femminile e di raffinatezza trova differente connotazione nello stil novo toscano che a seguire si differenzia dallo stile siciliano in quanto la donna diviene fonte di traumi d'amore e appare quasi una chimera irraggiungibile. Spesso il poeta usa lo stil novo come compiacimento d'amor straziante.
Lo scrivere oggi in linguaggio tardo medievale può risultare mera opera di studio priva di anima poetica avendo Leopardi sdoganato i versi liberi dalla metrica nel 1800. Ritengo però che ogni forma espressiva abbia sua degna collocazione dentro di noi. Possiamo anche scrivere in versi sciolti che rispettano le rime ma non le regole delle figure metriche oppurein metrica o in versi liberi. L'importante è scrivere.

Jean C. G. 05/06/2022 - 22:54

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Che bellezza! Aver avuto la possibilità di ritornare a sentire il ritmo di quei classici che abbiamo abbandonato sui banchi di scuola.Complimenti per la bravura e la competenza letteraria che hai condiviso con noi. Ho trovato adorabile l'ultima strofa, segno di umiltà e sensibilità romantica e cavalleresca. Chapeau!!!

santa scardino 05/06/2022 - 21:44

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Adoro Boccaccio.
Leggendoti, il primissimo richiamo è stato a diverse arie barocche (i testi ovviamente) che a suo tempo ho studiato al Conservatorio che parlano, appunto del morire d'amore. "Ombra mai fu" dall'opera Serse di Haendel, sempre sua Lascia ch'io pianga, queste amo particolarmente, ma poi tante italiane
"Selve amiche", "Il lamento di Cassandra", arie di Pergolesi...
sempre particolarmente interessante e istruttivo leggerti, grazie

Marina Assanti 05/06/2022 - 17:36

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Come sorella acquisita cara Geno tu fai ben parte della mia famiglia e poi in questo periodo così nero per l'umanità un po' di risate e buon umore ci sta. Il prendersi in giro fa bene all'anima e ci allontana per qualche attimo dalle grandi tragedie che stiamo vivendo.
Lungi allor dall'essere figlioccio prediletto del maestro ti rispondo così:
"Dulzissima pulzella di terra Sarda allor che fummo in quel di Arquà vennemi in sollievo alla mente il giusto argano di scrittura che mai niun in vita ebbe natali già addottrinati. Sicché tu leggiadra poetessa seguitasti l'arte dello ingegno scriptorum onde divenir assai invasa da cotanto modo. In finir di nostra scalata al monte che di silicio v'è vicino s'ebbe garbo e giusta ratio di peduncolar sotto giuggiolo arboreo onde imago oculi mirar da oggetto futuro atto allo chiamar persona che vicin non sta. Cari e preziosi li ricordi c'or ti lascio bona serata in fe che son a scriver allo nostro congiunto amico Boccaccio. Semper maneat bonam fides"

Jean C. G. 05/06/2022 - 16:06

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Caro Gian, ti ricordi quante volte ti ho detto che tu sei figlio di Petrarca? dal momento che pure gli somigli, solo che lui era Vescovo e tu ammogliato! Scusa la divagazione ma mi sono tornati in mente quei giorni di spensierata vacanza insieme alla tua famiglia!

genoveffa genè frau 05/06/2022 - 15:38

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Adoro questo tuo stile Petrarchesco di cui spesso ci delizi, lo sapevo che le visite che facemmo insieme ad Arquà sarebbero state prolifiche data la tua ammirazione per il suo stile, indubbiamente è un luogo di grande ispirazione, del resto tu sei più ad Arquà che Adarlà, bellissima come tutte le tue Gian!

genoveffa genè frau 05/06/2022 - 15:28

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Questo tema trecentesco con lo schema Petrarchesco fu poi ripreso nel 1500 da molti poeti italiani come espressione del "morire d'amore". Grazie Loris della citazione di Gaspara Stampa che proprio in quell'epoca fu fautrice di questa nuova ondata poetica.
Grazie Francesco ma l'unico vero maestro per me rimane il padre del neoclassicismo Francesco Petrarca del quale tu degnamente porti egual nome.

Jean C. G. 05/06/2022 - 15:17

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Mi par di sentir la mia amata Gaspara…
Ottimo componimento.
Un saluto

Loris Marcato 05/06/2022 - 14:36

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Bravo come sempre Giancarlo.
Maestro dei maestri che sempre insegna noi umili mortali.

Zio Frank Storie del gufo 05/06/2022 - 14:13

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Sono solo sincera... un abbraccio a te,
Poeta dell'anima

Marina Assanti 05/06/2022 - 12:12

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Grazie di cuore Marina sei sempre gentilissima, un abbraccio forte!

Jean C. G. 05/06/2022 - 11:51

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Che meraviglia... la Poesia non ha tempo e se questa la leggesse mia madre, e gliela leggerò, piangerebbe...
un poco anch'io, dai!
Non so commentarti come fai tu, lasciandomi pure turbata, ma è davvero magnifico questo tuo sonetto.
Altro che romanticismo...!
Con tutta la mia stima... 5* dal mio piccolo pezzo di cielo

Marina Assanti 05/06/2022 - 10:47

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