Pallida notte t 'attende ,pescatore.
Poche stelle in ciel e il mare s' apre alla ruvide prua che fende la nera onda come l'aratro dissoda ls terra ..
Stanchi volti ruvidi e scavati dagli anni ,
la barba copre quel che vecchiezza segna.
Ed il porto silente s' accende di mille luci
s' anima di gente festosa tremante ancor il padre e 'alla sicura banchina.
S' aunano alla livida pietra ed i figli assicurano alla ferro quel legno di tanta pena
.
Ognun col suo canestro ,
Sembran mercanti in fiera .
Lorde di sangue fatica e pianto
della speranza che Nettuno potente
non sia ferrigno col suo tridente.
Vita e morte lotta e amore
Questa e la tua mansione ,pescatore .
E giubilar di tanto pescato di infinite ore .
Sei forte oh uomo indomito come gli scogli
ma umile al par della schiuma che more ai pie'
Quante sere al soffio violento della bora
Ha temuto d''esser senza meta come le morte foglie d'autunno ?
I marosi eran cone militi pronti alla carica
e pugnar era vano ,la spe era l 'amica salda .
Rompe il mormorio a liberar prece al cielo .
Tu e il mare perché è nel cor che sempre ti resta , sei parte di quel pelago calmo, sereno
burrascoso ,guerriero che ti nomo '
con sale e pietra .
CORRADO CIOCI
AL caro amico Pietro pescatore
Conoscitore del mare e uomo onesto
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