Pallida  notte t 'attende  ,pescatore.
Poche stelle  in ciel e il mare s' apre alla ruvide  prua che fende la nera onda come  l'aratro  dissoda ls terra ..
Stanchi  volti ruvidi e scavati dagli anni ,
la barba copre  quel che vecchiezza  segna. 
Ed il porto silente  s' accende di mille luci 
s' anima di  gente  festosa  tremante ancor il padre  e 'alla sicura banchina. 
 S' aunano alla  livida pietra   ed i figli assicurano alla ferro quel legno  di tanta pena
 .
Ognun col suo  canestro ,
Sembran mercanti in fiera  .
Lorde di sangue  fatica  e pianto 
della speranza  che Nettuno potente 
non sia ferrigno  col suo tridente. 
Vita e morte  lotta  e amore 
Questa e la tua mansione ,pescatore .
E giubilar di tanto pescato  di infinite ore .
Sei forte   oh uomo indomito  come gli scogli 
ma umile  al par della schiuma che more ai pie'
Quante sere  al soffio violento  della bora
Ha temuto d''esser  senza meta come le morte foglie  d'autunno ?
I marosi  eran cone militi pronti alla carica 
e pugnar era vano ,la spe era l 'amica salda .
Rompe  il mormorio  a liberar prece al cielo .
Tu e il mare perché è nel cor che sempre ti resta , sei  parte di quel pelago  calmo, sereno 
burrascoso ,guerriero che ti nomo '
con sale  e pietra .
CORRADO CIOCI
AL caro amico Pietro pescatore 
Conoscitore  del mare e uomo onesto
Poesia scritta il 19/10/2022 - 20:17Voto:  |  su 0 votanti  | 
	
  
  
 Bella
mirella narducci  
 21/10/2022 - 12:35 
                        


