e il vento scivola sui prati
trascinandosi migliaia di fiori
poggiati sul tuo sorriso
che vacilla, tra dolore e sollievo,
nei tuoi sussulti, dove io respiro
nei caldi paesaggi
io ti scrivo, perso,
nel silenzio dei viaggi,
ripenso alle mani poggiate
in una stretta di sogni
dimenticati
e poi raccontati
negli sguardi senza tempo
che ci siamo sussurrati
e poi legati.
Piccoli frammenti risalgono fin dai piedi
e ti colgono sui pavimenti,
quando ridi nei tuoi momenti,
li senti, i segni dei nostri tempi?
Che decidiamo noi
come i nostri tormenti
Che ci impongono corse,
e tu gli regali rose.
È ormai estate,
e il vento scivola sui prati
trascinandosi migliaia di fiori
con miliardi di colori
che inondando i rimorsi
dei giorni persi
quando non riuscivamo a staccarci,
quando cercavi solo il tuo tempo,
tra urla e scalci
lottavamo tirandoci il lembo
macchiato dal segreto
che hai sigillato con lo stucco
e ricoperto di succo.
È ormai estate,
e lo vedi anche tu?
Sta germogliando,
Il nostro futuro
già da quella notte di fumo,
ha deciso di rompere il guscio
e nello stesso istante, io,
ho deciso che sarai la mia Dina.
Senza un soldo in tasca,
nel buio delle mie forze
tra il profumo degli incanti
di attimi bramati,
tra baci bagnati
e sguardi immacolati
non riesco a non fermarmi
e a guardarti mi imprigiono
in una libertà immensa
che mi toglie il bisogno di respirare
e di domandare
Chi sarà la mia Dina?
Ti amo
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Splendida e molto ben scritta