Scarabocchio
non ho voglia di pensare
in me urla la bambina
spensierata e birichina
sol mi voglio divertire
ecco, statemi a sentire…
Prendo un pugno di parole
e ci spruzzo sopra il sole
poi ci gioco fra le dita
per illuminar la vita
qua e là sbuffi di colore
per esorcizzar dolore
chè può esser deleterio
pren-dèr-lo’ sempre sul serio
perciò sol per ghiribizzo
di poesia sforno uno schizzo
che non è certo mio vizio
ma vo’ a togliermi uno sfizio…
Dolci, le mie beneamate
mi soccorrono beate
tutte in fila e a mani strette
come tante scolarette
vanno a pettinar le rime
del mio canto non sublime
canto che vuol esser coro
d’un bizzarro ghirigoro
fatto non di paroloni
ma d’effimeri aquiloni
a cui affido i miei pensieri
ch’oggi volano leggeri
e per celia o per incanto…
faccio ridere il mio pianto!
Beh, se non v’è proprio piaciuta…
vorrà dir che torno muta!
Col mio piglio impertinente
fo’ spallucce irriverente
me ne vado immantinente
mi ritiro beatamente
come avessi scritto niente…
Vi saluto bella gente!
Ma se invece, guarda caso,
nell’ipotesi più bella,
ch’io vorrei che fosse quella,
vuoi per fato o per errore
fatto v’ho rider di cuore
o anche sol per un momento
son riuscita nell’intento
così, lieve, all’improvviso
di strapparvi anche un sorriso…
Con voi rido e strizzo l’occhio
al mio allegro…scarabocchio!
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Grazie davvero di cuore!
Grazie mille!
Un saluto a te, Loris
Come scarabocchio è ottima.
E pure ben scritta.
Attendo la prossima.
Un saluto
Grazie infinite!