Concepito da genitori sfollati
dalle bombe degli alleati
dopo che a quelli dell’asse
con gli sbarchi li fecero fessi.
dalle bombe degli alleati
dopo che a quelli dell’asse
con gli sbarchi li fecero fessi.
Rimasero di qua dello stretto
senza risorse e a cielo aperto
in compagnia dell’ultima stella
poi le doglie le corse la stalla.
La mangiatoia fu il primo lettino
quasi che fossi Gesù Bambino
invece di caio tizio o sempronio
mi hanno chiamato col trinomio:
Francesco in onore del nonno
per rispetto e per bisogno
appresi poi della scelta di Vito
tra le righe di un foglio ingiallito
di Guglielmo mi è parso palese
essere stato un gesto cortese
per l’intelletto e le sue passioni
mi volle chiamare come Marconi.
Poesia scritta il 21/04/2023 - 18:07
Letta n.344 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Bellissima!!!
Mi ha fatto sorridere la tua nascita, pardon la tua poesia!
E Guglielmo sia! Complimenti
Mi ha fatto sorridere la tua nascita, pardon la tua poesia!
E Guglielmo sia! Complimenti
Margherita Pisano 24/04/2023 - 18:01
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Trovo simpatica la tua poesia- complimenti. Buona Domenica!
mare blu 23/04/2023 - 10:15
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Francesco, ma è bellissima la poesia e soprattutto l'aver condiviso con noi un pezzo di storia della tua vita e di molti di noi.
santa scardino 22/04/2023 - 14:58
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Come un cammeo sulla tua vita...Vito!!
Anna Cenni 22/04/2023 - 12:59
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