Hanno tutte il medesimo colore
le carte che ho affidato al tavolo
che solo ora
si fa scorgere nella
perfezione di un cerchio.
Le guardo
con le luci
oramai
quasi spente.
Son quel che resta
di immagini
sparpagliate
proprio a dir che mai si perde
e ancor meno
si vince.
Più facile cullarsi e far tesoro
di una solitudine
così
come fosse
un gioco.
Il riflesso della vetrata é l'ultimo bacio del sole che
fa balenare sollievo all'anima.
Regala forza
per rimasugli
di tempo
mentre scopre
che ogni seme
calato
era di cuori.
le carte che ho affidato al tavolo
che solo ora
si fa scorgere nella
perfezione di un cerchio.
Le guardo
con le luci
oramai
quasi spente.
Son quel che resta
di immagini
sparpagliate
proprio a dir che mai si perde
e ancor meno
si vince.
Più facile cullarsi e far tesoro
di una solitudine
così
come fosse
un gioco.
Il riflesso della vetrata é l'ultimo bacio del sole che
fa balenare sollievo all'anima.
Regala forza
per rimasugli
di tempo
mentre scopre
che ogni seme
calato
era di cuori.
Poesia scritta il 09/02/2024 - 20:19
Letta n.263 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
Scritta con gran classe.
Francesco Rossi 11/02/2024 - 08:14
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Grazie della Vostra gentilezza
Piccolo Fiore 10/02/2024 - 19:32
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Alle volte la solitudine tiene anche compagnia.
Maria Luisa Bandiera 10/02/2024 - 17:55
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Bellissimo ma l'idea di di usare metaforicamente i sempre delle carte. Certo il gioco è quello di un solitario,dove anche in solitudine a primeggiare è sempre il cuore, come è giusto che sia. Complimenti per la poetica e grazie.
santa scardino 10/02/2024 - 17:34
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La solitudine è compagna cara, se la si accoglie con grazie può regalare mille emozioni. Una gran bella poe, ciao
Francesco Scolaro 10/02/2024 - 12:22
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