Innocente … tu che per
un silenzio non
voluto gridasti: “Aiuto!”.
Sei colpevole di una
nascita lontana dalla mia.
Io mi nomino innocente
perché seduto sulla
comodità e limito a
indignarmi per la
tua sofferenza
non volendo
rispondere al tuo grido.
La verità è che
voglio vivere
agiato e per vivere
così io, devi
morire tu!
E’ una verità
che suona amaro
ma soltanto per te
perché io vivo
tra mille scelte e tu,
non puoi scegliere
neanche tra
vivere o morire.
IO, DECIDO PER TE.
IO SONO DIO!
Non meriti di vivere
perché io,
non merito di morire.
DOLORE TU, GIOIA IO!
Questo è il verdetto.
Sono, un magistrato di sangue.
Sono un innocente
dall’animo colpevole e
tu un colpevole
dall’animo innocente.
Ma siamo sulla Terra,
dove l’anima è una
lingua morta e
soltanto violenza e
soldi sono la vera giustizia.
Sei un assassino
senza colpa.
MUORI! Oggi
è un giorno di
festa perché
la mia voglia
di avere polvere,
vaga ancora
nell’immortalità.
Sono poi ancora
un innocente
quando punto
il dito su qualcuno,
senza pensare
che loro abbiano
fatto la stessa
cosa con altri,
in passato.
“IO SONO MEGLIO!”,
urlo in strada,
per cercare
approvazione dalla gente.
Quando non c’è
potere, c’è ragione.
Mi guardo intorno
perché ciò che vedo
è anche opera mia e
se uccido come
faccio a sentirmi migliore?
Le mie mani sono
macchiate di sangue …
NON DEVO PUNTARE
IL DITO PER
MOSTRARLO!
Lavarmi le mani
offrendo acqua a
chi non può bere,
è soltanto quello
che devo fare,
soltanto è quello,
il mio sapone.
Lì soltanto potrò
dire di essere migliore,
affidando però
la mia voce al
silenzio per non
rischiare di
diventare schiavo
della presunzione.
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