Un Angelo d'erba
Se fossi un Angelo,
mi vestirei di sole.
Scenderei dalle colline
ricamate di primavere,
con le mani color delle mandorle dolci,
grani d'ambra bruciata .
Avrei il viso bello e diafano della luna.
Gli occhi neri e profondi della notte.
Parlerei con il cielo terso
e la terra dove i morti accarezzano
le loro ossa diventate cenere.
Se avessi un Angelo.
Gli chiederei di lasciarmi andare.
Resterei fermo su un ramo
penzolante dal cielo,
da una finestra socchiusa.
Da una biglia di vetro gettata sulla sabbia,
dimenticata nelle note di un addio,
di lacrime salate
e promesse rotte dal disprezzo.
Gli angeli a volte scrivono
lettere d'amore per cuori induriti.
Canzoni malinconiche per occhi ciechi.
Distanti ma vicini come una ruga sul viso
dopo aver pianto ancora
mentre sembrava fosse
uno splendido sorriso.
Angelo d'acqua, Angelo di fuoco...
Non saprò mai se era giusto o sbagliato
il mondo in cui ho vissuto
come un breve soffio di vento.
La mia anima diventata
il tronco di un albero
la cui sola corteccia
era la mia carne nuda.
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