V'erano ingegnosi sussurri
tra la vita e la propria sorte.
Reali e vellutati passi
nell'inizio e nella propria fine.
Il tempo si è arreso di colpo
in mille pezzi i cuori di speranza
dall'aspra inquietudine.
Morire alla propria paura
è come danzare sul filo del rasoio
di un uomo abbandonato nella nebbia.
Le cinghie dei cavalli non reggono più
al pesante fragore delle grida vincitrici.
La lancia ha trafitto il mondo
affinché abbandoni la sua folle corsa.
tra la vita e la propria sorte.
Reali e vellutati passi
nell'inizio e nella propria fine.
Il tempo si è arreso di colpo
in mille pezzi i cuori di speranza
dall'aspra inquietudine.
Morire alla propria paura
è come danzare sul filo del rasoio
di un uomo abbandonato nella nebbia.
Le cinghie dei cavalli non reggono più
al pesante fragore delle grida vincitrici.
La lancia ha trafitto il mondo
affinché abbandoni la sua folle corsa.
Poesia scritta il 26/08/2014 - 21:21
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Commenti
Di paura, questo mondo, ne genera veramente TANTA. Ma io paura ho soprattutto di chi abbastanza paura non ha, e corrispondente azione - ma che sia davvero TUTTO QUANTO per CIASCUNO è POSSIBILE, DOVEROSO - non generi. Poiché c'è SEMPRE qualcosa che ognuno può e deve fare, ad ogni notizia di male. SEMPRE. E ognuno DEVE scoprirlo.
Vera Lezzi 28/08/2014 - 11:20
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Grazie mille a tutti ;)
Lorenzo Arcaleni 27/08/2014 - 10:10
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Come una scena del far west... l'inquietudine... lo scoccare dell'ora 'x' dell'orologio senza tempo!!
loredana cafolla 27/08/2014 - 00:44
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Inquietante ma rispecchia ciò che accade nel mondo.I vincitori avranno un'amara vittoria.LORENZO,il mio elogio
genoveffa 2 frau 27/08/2014 - 00:14
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