Frastuoni assordanti
espropriano del silenzio la notte
spargendo qua e là
fiotti d’insana follia
la cui massa d’ardita insolenza
evolve e s’impila
sulla catasta dei giorni:
ricettacolo
di egocentrica modernità.
espropriano del silenzio la notte
spargendo qua e là
fiotti d’insana follia
la cui massa d’ardita insolenza
evolve e s’impila
sulla catasta dei giorni:
ricettacolo
di egocentrica modernità.
Vessato 
dal frullio di corde stonate
mi pongo all’apogeo 
sopra un ceppo immaginario
donde mirar oltre ogni limite
tra fonemi di soffici venti
proclivi a serbare 
le foglie ingiallite d’autunno
la cui ombra indorata
propaga l’ambita quiete.
Poesia scritta il 10/05/2024 - 09:47Letta n.481 volte.
                        			
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Commenti
Piaciuta,  complimenti  
  
  
Mary L  
 13/05/2024 - 21:42 --------------------------------------
Mi è piaciuta molto. Complimenti di cuore  

MARIA ANGELA CAROSIA  
 10/05/2024 - 18:41 --------------------------------------
Degno di un Leopardi!! Complimenti.  

Anna Cenni  
 10/05/2024 - 13:33 --------------------------------------
  
            
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