Nutrito e saziato,
mi sporgo nel cielo
al sibilo del giorno latente
Lo schermo è potente,
mi spinge di dentro
e divora l'impavido rimorso.
mi sporgo nel cielo
al sibilo del giorno latente
Lo schermo è potente,
mi spinge di dentro
e divora l'impavido rimorso.
Sorpreso nel ventre
m' acciglio e mi prono
all'incauto germoglio del cuore;
Lo frusto e trattengo,
lo mordo e lo strazio
con vile e patetico timore.
Ma lui,
incurante...
spinge impaziente
Poesia scritta il 30/12/2024 - 15:51
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