In questa notte gravida d’affanni
l’ingrata luna,
che mi osserva da lassù,
non mi canta nemmeno una canzone.
l’ingrata luna,
che mi osserva da lassù,
non mi canta nemmeno una canzone.
Il suo silenzio mi turba e mi avvilisce
nella testa un grande tramestio
me ne sto a cingermi la fronte
mentre scavezzo l’ultimo pensiero:
le stelle sono star senza tulle
difformi dalle ancelle dénudé
alla corte di maitresse e cicisbei
eccitati da coriandoli di strass.
Saggio l’aria e sento in lontananza
l’odore acre del combusto
dove ardono le ultime speranze
dentro il rogo di un grande falò.
Poesia scritta il 08/02/2025 - 15:29Letta n.278 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
FRANCESCO...bruciano le speranze quando questo cielo ci appare un ritrovo di ambigue compagnie... ma spenti i fuochi si tornerà a sperare e le stelle a brillare.


mirella narducci
10/02/2025 - 00:18 --------------------------------------
Piaciuta, bravo 

Mary L
09/02/2025 - 19:40 --------------------------------------
Piaciuta e apprezzata anche da parte mia.


Maria Luisa Bandiera
09/02/2025 - 07:52 --------------------------------------
Molto apprezzata Bella la chiusa 

Angela Randisi
09/02/2025 - 07:37 --------------------------------------
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