Il viso smunto, la barba incolta
gli occhi persi nei suoi pensieri
che trasportava come lamento
sulle note sgranate
di una musica triste.
gli occhi persi nei suoi pensieri
che trasportava come lamento
sulle note sgranate
di una musica triste.
Nel suo respiro l’asprezza del mare
nel suo sentire il pianto del vento
nel suo spartito i peccati del mondo.
Una fredda mattina, 
sulla banchina,
il suono del sax non si udì
nell’aria  rimase soltanto il guaito
dell’unico amico che d’inedia morì.
Poesia scritta il 27/04/2025 - 10:02Letta n.345 volte.
                        			
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Commenti
Un argomento molto reale e per questo toccante.Bravissimo come sempre. 

santa scardino  
 30/04/2025 - 15:33 --------------------------------------
FRANCESCO...Struggente e tanto vera....una piaga del mondo la povertà descritta in quest'uomo con una delicata e velata tristezza. Sei bravissimo   
  
  
  
  
  
  
  
  
mirella narducci  
 29/04/2025 - 13:18 --------------------------------------
Sempre bravo Francesco. Il mondo degli invisibili, una piaga o forse un mondo a se! Complimenti  

Margherita Pisano  
 28/04/2025 - 15:24 --------------------------------------
Coinvolge molto questo testo, arriva dritto al cuore. Non passa, inosservato  

MARIA ANGELA CAROSIA  
 27/04/2025 - 13:23 --------------------------------------
  
            
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